Enitità

per il 250° anniversario della morte dell'architetto Bernardo Antonio Vittone (1770-2020)
Il progetto nasce da una semplice idea, portare la luce e i colori nel buio.
Per realizzarlo, ho pensato a un’entità che ogni notte scendeva dal cielo, arrivando all’interno della chiesa dei Santi Bernardino e Rocco, nella città di Chieri.
Dopo che l’entità aveva attraversato il tunnel spazio-temporale, volava in chiesa, tra gli arredi e gli elementi architettonici.
Il progetto è composto da quattordici foto, di cui dodici hanno un formato circolare e le altre (la prima e l’ultima) hanno il classico formato rettangolare e verticale.
Il numero dodici è stato scelto perché è il numero: degli apostoli, dei mesi, delle ore diurne e notturne.Invece l’inusuale formato circolare è stato scelto, perché rappresenta il punto di vista dell’entità attraverso i suoi “occhi di luce”.
Inoltre questa figura geometrica è il risultato di un’idea di uguaglianza, perché, in un cerchio ogni punto nel perimetro è equidistante dal centro.
Poiché il progetto nasce per celebrare il 250° anniversario dell’architetto Bernardo Antonio Vittone, le foto sono state scattate per permettere al visitatore di vedere un particolare in primo piano, ad esempio una statua, e sullo sfondo l’architettura del Vittone.
Questo lavoro è stato problematico per molte ragioni, tra le quali la difficoltà di vedere nel buio, l’incertezza di immaginare come sarebbe stata la foto finale, dopo minuti di light painting con le pile e i filtri colorati. Il computer non è stato utilizzato per colorare le foto ma per interventi di mascheratura, contrasto oppure per migliorare alcune tonalità di colori.

Video di presentazione

Entità

Si chiudono le porte
sopraggiunge il buio.
Una fessura rimane,
penetra una luce astrale
s’illumina l’altare.
Entità dagli occhi di luce
illumina questo immenso luogo
così piccolo in terra,
dove gli uomini si incontrano,
dove le differenze svaniscono.
Diffondi nell’aria i colori della vita.
Un bambino accorse.
Si abbagliò.
Gli steli d’erba inclinati
sotto il peso della brina
si distendono
sotto il calore di un nuovo sole.
Un soffio di vento
trasporta
la freschezza di un nuovo giorno.
I raggi penetrano dal portone della chiesa.
Non incontrano più il ghiaccio della notte
ma la fiamma d’amore per la vita.

Giancarlo Cazzin, Chieri 06/11/2019, 18:06